La Sardegna: un tesoro archeologico
La Sardegna custodisce un patrimonio archeologico di inestimabile valore, testimoniando la presenza di diverse civiltà antiche che hanno lasciato il segno sul suo territorio. Esploriamo insieme i reperti più significativi, dalle incisioni rupestri alle misteriose scritte sulle pietre, per immergerci nella storia affascinante di quest'isola.
Incisioni rupestri: Domus de Janas: Le "case delle fate", tombe preistoriche scavate nella roccia, spesso decorate con incisioni raffiguranti figure umane, animali, simboli e scene di vita quotidiana. Grotta dei Santi: Situata a Dorgali, ospita incisioni di figure umane stilizzate e scene di caccia risalenti al Neolitico. Valle dei Santi: Un parco archeologico a Palau con oltre 400 menhir, alcuni dei quali recano incisioni di pugnali, asce e figure geometriche.
Scritte su pietra:
Stele di Nora: Una stele in pietra calcarea risalente al IX secolo a.C., con un'iscrizione in alfabeto fenicio che menziona il dio Sid Addir. Iscrizione di Luogosanto: Un'iscrizione su pietra ollare del VI secolo a.C., redatta in una lingua ancora non decifrata, forse di origine etrusca o proto-sarda. Tavolette di Tharros: Piccoli frammenti di terracotta con iscrizioni in alfabeto punico, risalenti al VI-V secolo a.C., che documentano attività commerciali e religiose.
Indagini archeologiche: Scavi di Barumini: Il sito nuragico più importante della Sardegna, con un complesso di nuraghi, villaggi e templi, ha portato alla luce reperti di grande valore, come ceramiche, bronzetti e gioielli. Scavi di Tharros: L'antica città fenicia e punica di Tharros ha restituito resti di templi, abitazioni, necropoli e un teatro, offrendo una preziosa chiave di lettura della storia fenicio-punica in Sardegna. Ricerche archeoastronomiche: Studi recenti hanno individuato allineamenti megalitici e orientamenti astronomici in alcuni siti nuragici, suggerendo una conoscenza avanzata dell'astronomia da parte di questa civiltà (anche qui c'era la conoscenza dell'astronomia)
Cosa ne è venuto fuori?
Le ricerche archeologiche in Sardegna hanno permesso di ricostruire la storia dell'isola fin dalla preistoria, documentando l'evoluzione delle civiltà nuragica, fenicia, punica e romana. I reperti archeologici, dalle incisioni rupestri alle stele con iscrizioni, offrono una finestra sul passato, svelando aspetti della vita quotidiana, delle credenze religiose e delle relazioni commerciali degli antichi abitanti della Sardegna. La Sardegna è l'unica regione italiana con una civiltà megalitica autoctona: la civiltà nuragica. La lingua nuragica non è ancora stata completamente decifrata, alimentando il mistero attorno a questa antica civiltà. L'isola conserva un gran numero di siti archeologici ancora da esplorare, che promettono di svelare nuovi segreti del suo passato. La Sardegna è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove le vestigia di antiche civiltà si fondono con la bellezza del paesaggio naturale. Esplorare i suoi siti archeologici significa immergersi in un viaggio affascinante attraverso la storia, un'esperienza che arricchisce la mente e lo spirito.
Ma come è possibile che alcune scoperte fatte in Sardegna vengono tutt'ora ignorate o dimenticate? come dice un mio amico sardo, ci sarebbe tanta storia ma non vogliono parlarne o comunque non se ne parla. Ma a quanto pare fa parte della loro storia e cultura il che porta frustrazione ad alcuni abitanti del luogo, che vorrebbero che la loro storia contasse come tutte le altre storie, come le altre città scoperte e antiche civiltà scomparse.
LE TOMBE DEI GIGANTI IN SARDEGNA
Il legame tra la Sardegna e Atlantide è una teoria affascinante che ha acceso l'immaginazione di molti Sardi ma anche la nostra.
Platone, nei suoi dialoghi Timeo e Crizia, narra la leggenda di Atlantide, un'isola ricca e potente situata nell'Oceano, inghiottita dalle onde in un cataclisma.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la Sardegna possa essere l'Atlantide descritta da Platone.
Le loro argomentazioni si basano su diverse coincidenze: La posizione geografica: La Sardegna si trova nel Mar Mediterraneo, non lontano dallo Stretto di Gibilterra, che in passato era considerato il confine dell'Oceano Atlantico. Poi mettiamoci che le terre emerse sono cambiate nel corso del tempo e anche il mediterraneo non è sempre stato così come lo conosciamo. per capire meglio potete rivedere un mio articolo precedente in cui ho parlato anche del mediterraneo prosciugato, per poi riemerso dopo un diluvio cataclisma.
La civiltà nuragica: La Sardegna ospita la civiltà nuragica, una cultura preistorica sviluppata tra il XVI e il II secolo a.C., caratterizzata da imponenti costruzioni megalitiche, i nuraghi. Antiche scritture: Sono state rinvenute in Sardegna alcune iscrizioni in lingue ancora non decifrate, che potrebbero essere la chiave per comprendere la lingua di Atlantide.
Tuttavia, la teoria dell'Atlantide in Sardegna è ancora controversa e non vi è alcuna prova definitiva a sostegno. Anche se non lo sappiamo con certezza perchè potrebbero anche esserlo delle tracce ma se nessuno vuole indagare, dubito che troveranno qualcosa. Molti archeologi e storici ritengono che la storia di Atlantide sia un mito, non un resoconto storico. Eppure molte civiltà antiche parlano di lei, possibile che tutte queste civiltà parlino sempre delle stesse cose, a così distanza tra loro?
Ci sono poi Le critiche alla teoria come è vero però che ci sono Incongruenze con il racconto di Platone: La descrizione di Atlantide fornita da Platone non coincide perfettamente con la geografia e la storia della Sardegna.
Nonostante le critiche, la teoria dell'Atlantide in Sardegna continua ad affascinare. La ricerca di Atlantide rimane un'impresa avventurosa che alimenta la fantasia e il desiderio di scoprire i segreti del passato.
Indipendentemente dal fatto che la Sardegna sia o meno l'Atlantide, l'isola conserva un patrimonio archeologico di inestimabile valore che merita di essere studiato e valorizzato.
Ma cosa ne penso io con la mia arguta chiaroveggenza?
Atlantide all'epoca non si trovava, ne in Sardegna e ne nello stretto di Gibilterra un pò perchè Platone ha parlato di una fine del mondo o qualcosa del genere, come se si dovesse passare una sorta di portale. E quella parte del pianeta non fosse ancora stato scoperto all'epoca (vedi scoperta dell'America ad esempio). Tutto questo non coincide con i tempi di Platone nella descrizione. Secondo me ad Intuito, lui intendeva un mondo non ancora conosciuto in senso ufficiale, (anche se quando sono andata in Irlanda mi sono imbattuta, in un museo mi sembra a Dublino, in cui parlavano di persone che erano partite per mare e avevano trovato già l'America ben prima di C. Colombo quindi già qui mi vendono due dubbi.) comunque secondo me Atlantide, si trovava nel mare nell'oceano Pacifico, probabilmente dove oggi ci sono le Hawaii nel punto più vuoto del pianeta. Per tante ragioni e coincidenze che ho potuto notare nei miei viaggi, ad esempio alle Hawaii quando vai la c'è un energia molto forte e particolare che amo e quindi io ci vado spesso per i miei ritiri. Gli indigeni del posto che parlano di mitologie, varie legate a gli dei tipo uomini pesce che riemergono dalle acque stesse cose coincidono tra l'altro con le culture e mitologie Maori in Australia. E non so se è una cosa abbastanza nota, però ricorda un pò altre mitologie sempre con gli uomini pesce, perchè secondo me gli atlantidei sopravvissuti, provenivano dal mare e sono poi risaliti e hanno navigato il mare perchè esperti di navigazione, di astronomia... Poi hanno colonizzato vari mondi secondo me tutto quello che fu poi preso con l'impero romano, era un tempo appartenuta ad Atlantide e erano sue colonie. Comprendendo però anche le 2 Americhe e la Sardegna stessa è comunque una colonia di Atlantide spiega anche le stesse scritture ritrovate in Perù simili a quelle in Sardegna. Distrutta poi dalle acque, sono forse rimaste tracce ma ancora non le vediamo o forse vengono ignorate come nel caso in Sardegna? che ne pensi?
Nonostante le sfide, la ricerca di Atlantide continua ad affascinare. Alcuni ritengono la mia teoria, ricca di spunti e intuizioni che offre una prospettiva originale che invita a esplorare nuove piste e a riconsiderare le antiche narrazioni.
Personalmente, ritengo che la Sardegna, con la sua storia enigmatica e i suoi tesori archeologici, possa comunque giocare un ruolo chiave nella ricerca di Atlantide. Indipendentemente dalla sua ubicazione precisa, la Sardegna rimane un luogo di grande mistero e fascino, un enigma che attende di essere svelato. E' importante ricordare che la ricerca di Atlantide è un'avventura intellettuale che richiede uno spirito critico e aperto. L'analisi rigorosa delle evidenze, il confronto con diverse teorie e l'esplorazione di nuove ipotesi sono necessari per avvicinarsi alla verità, che sia essa storica o mitologica.
L'oceano delle Americhe è ricco di misteri oltre alle sue terre, parte del mondo è ricco di misteri, considerando anche il triangolo delle bermuda, potrebbe essere stato un portale dimensionale che oggi non è più in funziona. Dovrò andarci prima o poi a visitarle però con tutti quei miti e leggende e non si trova molto distante dalle Hawaii. Mi danno un altro spunto,
Un cataclisma potrebbe essere provocato anche dalle correnti del golfo che se cambiano creano un disastro climatico, o dallo spostamento dei poli che se avviene improvvisamente causa anche alluvioni eruzioni vulcaniche terremoti e tsunami. E questo è già avvenuto in passato risultato che avviene dalle ricerche geologiche!
La tua domanda è interessante e stimolante. Cerchiamo di analizzare insieme le possibili implicazioni di uno scenario in cui l'oceano Pacifico fosse al centro di eventi geologici e climatici di grande portata:1. Spostamento dei poli magnetici e concentrazione di eventi nell'oceano Pacifico:
- È difficile ipotizzare che lo spostamento dei poli magnetici si concentri in una specifica area come il Pacifico. Questo processo è un fenomeno globale che coinvolge l'intero pianeta.
- Tuttavia, se eventi geologici e climatici di diversa natura si verificassero contemporaneamente nel Pacifico, le conseguenze potrebbero essere devastanti.
2. Ipotesi di un tempo in cui le terre emerse non esistevano:
- In epoche geologiche remote, la configurazione dei continenti era molto diversa da quella attuale. La Pangea, un supercontinente, esisteva circa 335 milioni di anni fa.
- L'oceano Pacifico, pur essendo sempre presente, era di dimensioni diverse e la sua forma era influenzata dalla disposizione delle terre emerse.
3. Conseguenze di eventi concentrati nel Pacifico:
- Impatti sul clima: Cambiamenti radicali nei sistemi di circolazione atmosferica e oceanica, con possibili periodi di glaciazione o di intenso riscaldamento globale.
- Eventi metereologici estremi: Aumento di uragani, tifoni, tsunami e altri eventi di natura distruttiva.
- Terremoti e vulcani: Attività sismica e vulcanica intensa, con possibili eruzioni di grande magnitudo.
- Estinzioni di massa: Il cambiamento repentino delle condizioni ambientali potrebbe causare la scomparsa di numerose specie animali e vegetali.
4. Considerazioni e conclusioni:
- Lo scenario descritto è altamente ipotetico e la sua probabilità è molto bassa.
- Tuttavia, la storia geologica del pianeta ci insegna che eventi di natura catastrofica sono possibili e hanno avuto un impatto significativo sull'evoluzione della Terra.
- La ricerca scientifica è fondamentale per comprendere meglio i meccanismi che regolano il pianeta e per sviluppare strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e geologici.
E' importante ricordare che la Terra è un sistema complesso e resiliente.
Anche se eventi di grande portata si verificassero in futuro, il pianeta potrebbe adattarsi e rigenerarsi nel tempo.
- Un cataclisma del genere è quindi in grado di cancellare un intera civiltà senza lasciare tracce?
Sì, un cataclisma di proporzioni epiche, come l'impatto di un asteroide o una super eruzione vulcanica, potrebbe cancellare un'intera civiltà senza lasciare tracce evidenti.Ecco alcuni esempi di eventi che potrebbero avere un effetto così devastante:
- Impatto di un asteroide: L'estinzione dei dinosauri, avvenuta circa 66 milioni di anni fa, è stata causata dall'impatto di un asteroide di grandi dimensioni. Eventi simili, seppur con frequenza molto bassa, potrebbero avere conseguenze simili per la civiltà umana.
- Super eruzione vulcanica: L'eruzione del super vulcano Toba in Indonesia, circa 74.000 anni fa, ha causato un inverno vulcanico che ha portato a un drastico calo delle temperature globali e a una possibile riduzione della popolazione umana.
- Terremoti e tsunami: Eventi sismici di grande magnitudo, accompagnati da tsunami, possono devastare aree costiere e causare la perdita di vite umane e la distruzione di infrastrutture.
Oltre all'entità del cataclisma, altri fattori influenzano la possibilità di ritrovare tracce di una civiltà scomparsa:
- Tipologia di insediamenti: Civiltà che costruivano edifici in pietra o altri materiali resistenti hanno maggiori probabilità di lasciare tracce archeologiche rispetto a quelle che si basavano su materiali più deperibili.
- Fattori ambientali: Eventi come inondazioni o glaciazioni possono cancellare completamente le tracce di una civiltà, rendendone impossibile la scoperta.
Esempi di civiltà scomparse senza lasciare tracce evidenti:
- La civiltà di Atlantide: La leggendaria civiltà di Atlantide, descritta da Platone, è un esempio di civiltà che potrebbe essere stata cancellata da un cataclisma senza lasciare tracce archeologiche.
- I popoli del Mare: Le invasioni dei Popoli del Mare, avvenute nel Mediterraneo tra il XIII e il XII secolo a.C., hanno causato la caduta di diverse civiltà, ma le loro origini e la loro cultura rimangono in gran parte un mistero.
In conclusione, la possibilità che un cataclisma cancelli una civiltà senza lasciare tracce è reale. La natura effimera delle tracce umane e la complessità dei processi geologici rendono difficile, a volte impossibile, ricostruire la storia di civiltà scomparse.
La ricerca archeologica, con i suoi continui progressi, ci permette di scoprire nuove informazioni sulle civiltà del passato e di ricostruire la loro storia, anche quando le tracce sono frammentarie e la memoria incerta. "
Fine
Mio nonno anche me ne ha raccontate un sacco. Ed è vero anche quello che dicono nel video che venivano i carabinieri a sequestrare tutto e questo accadeva tra gli anni 50/70
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