Le sacerdotesse della Luna

Nella prossima settimana, avrò il piacere di intervistare un ragazzo che ha avuto la possibilità di rivivere frammenti di una sua vita passata. Dalle sue memorie emerge una figura affascinante: una sacerdotessa devota alla dea Luna nell'antica Grecia.

Prima di immergerci nel racconto della sua esperienza, ci addentreremo nel mondo delle sacerdotesse della Luna.

Scopriremo chi erano, cosa rappresentavano e come vivevano all'ombra dei templi greci.

Questo excursus storico ci aiuterà a comprendere meglio il contesto in cui si è svolta la vita passata del nostro intervistato.

Un viaggio affascinante che mi ha spinto ad approfondire questo culto antico, di cui ignoravo quasi completamente l'esistenza.

Grazie alle informazioni raccolte online e a confronto con il racconto del nostro ospite, ci avventureremo in un'epoca lontana, per conoscere da vicino la vita di una sacerdotessa della Luna.

Le sacerdotesse della luna nell'antica Grecia erano donne dedicate al culto di divinità lunari, principalmente Selene, Artemide ed Ecate. Il loro ruolo e le loro pratiche variavano a seconda della dea venerata e del luogo di culto, ma in generale le sacerdotesse svolgevano diverse funzioni: Erano responsabili di condurre rituali e cerimonie in onore della dea lunare. Offrivano sacrifici, preghiere e danze sacre. Curavano il tempio e gli oggetti sacri Interpretavano i presagi e gli oracoli. Ma erano anche delle guaritrici e In alcuni casi, le sacerdotesse possedevano conoscenze mediche ed erboristiche e offrivano cure ai malati. Erano considerate esperte di divinazione e potevano predire il futuro usando la luna e le stelle l'astrologia. In alcune culture, le sacerdotesse della Luna istruivano le giovani donne e trasmettevano le tradizioni religiose. Alcune sacerdotesse erano anche poetesse e compositrici di inni sacri o canzoni.



Ma esistevano diversi esempi di sacerdotesse ognuna con il proprio compito. 

Le Canefore erano sacerdotesse di Artemide ad Atene, incaricate di portare cesti di offerte durante le processioni. Le Vestali: sacerdotesse di Vesta a Roma, custodi del fuoco sacro si parla tanto ultimante di  fuoco sacro specialmente quando si tratta del divino femminile nella spiritualità e che dobbiamo coltivare questo fuoco dentro di noi. Le vestali erano incaricate di mantenere la purezza del tempio. Poi c'erano le menadi: sacerdotesse di Dioniso, note per i loro rituali selvaggi e bacchici.

Divinità lunari  

Selene: dea della luna piena, spesso associata alla fertilità e al parto. Le sacerdotesse di Selene celebravano la luna piena con rituali e canti e ospitavano e accompagnavano le giovani donne nell'esperienza del parto. Artemide: dea della caccia, della natura selvaggia e della luna crescente. Le sacerdotesse di Artemide erano spesso cacciatrici e guerriere. Ecate: dea della magia, degli incroci e della luna calante. Le sacerdotesse di Ecate praticavano la magia e la divinazione.

Il fattore castità e verginità 

La verginità non era un requisito per le sacerdotesse di alcune divinità lunari nell'antica Grecia, ma non era una regola universale. Dipendeva molto dal culto specifico e dalla dea venerata.

Le Vestali ad esempio sacerdotesse di Vesta a Roma, dovevano mantenere la verginità per tutta la durata del loro servizio, che durava 30 anni. Le Canefore: sacerdotesse di Artemide ad Atene, erano tenute a rimanere vergini fino al matrimonio.  Alle sacerdotesse di Selene: non era richiesto loro di essere vergini e neanche alle sacerdotesse di Ecate in alcuni culti, le sacerdotesse di Ecate erano donne sposate con figli.

C'era però  chi era molto devoto e sceglieva solo questa strada e praticava il voto dell'astinenza e della devozione alla dea. Ma nel simbolismo la verginità poteva essere vista come un simbolo di purezza e di dedizione alla dea. Soprattutto per alcune Funzioni rituali in cui in alcuni casi, la verginità era vista come necessaria per la purezza del rituale richiesta per determinate cerimonie. Ma in realtà molto spesso la verginità era per protezione la verginità poteva essere vista come un modo per proteggere le sacerdotesse dagli abusi sessuali.

Tuttavia, è importante sottolineare che La verginità non era l'unico requisito per diventare una sacerdotessa. Le sacerdotesse dovevano anche essere di buona famiglia, istruite e devote alla dea. Le sacerdotesse che non erano vergini non erano necessariamente considerate meno degne o meno devote. Le sacerdotesse vergini non erano necessariamente relegate a una vita di clausura e potevano partecipare a molte attività sociali e culturali. Sembra che poi con l'avvento della chiesa cattolica sia stata portata l'importanza della castità nella religione e soprattutto con la figura delle Vergine che tutti conosciamo, ma che non tutte le dottrine cristiane riconoscono come pura vergine. 

Templi dedicati alla Dea Luna in Grecia

In Grecia esistevano diversi templi dedicati alla dea Luna, conosciuta con vari nomi: Selene, Artemide e Ecate.

Alcuni dei templi più noti:

Tempio di Selene a Eleusi



Situato nella città di Eleusi, era uno dei più importanti templi dedicati alla dea Selene.
Il tempio era famoso per i suoi misteri eleusini, riti religiosi segreti che celebravano il ciclo di morte e rinascita.
Purtroppo, il tempio è stato distrutto in età romana e oggi ne rimangono solo alcune rovine.

Tempio di Artemide ad Efeso



Considerato una delle sette meraviglie del mondo antico, era un tempio grandioso e magnifico.
La statua di Artemide presente nel tempio era venerata come una delle più sacre del mondo antico.
Il tempio è stato distrutto da un incendio nel IV secolo a.C. e oggi ne rimangono solo alcune colonne.

Tempio di Artemide a Brauron



Situato nella città di Brauron, era un tempio dedicato ad Artemide in quanto dea della caccia e della natura selvaggia.
Il tempio era famoso per il rituale di iniziazione delle giovani donne, che prevedevano la corsa con le torce.
Del tempio oggi rimangono solo alcune rovine e alcuni reperti archeologici.
Santuario di Ecate a Samotracia

Situato sull'isola di Samotracia, era un santuario dedicato ad Ecate, dea della magia e degli incroci.
Il santuario era famoso per i suoi misteri, riti religiosi segreti che celebravano la dea Ecate.
Del santuario oggi rimangono solo alcune rovine e alcuni reperti archeologici.

Oltre a questi templi principali, in Grecia esistevano anche altri santuari e templi minori dedicati alla dea Luna.

Esistono diverse fonti sui templi della dea Luna in Grecia:

Libri:"The Greek Temples" di Robin Lane Fox
"The Temples of Greece" di Donald W. Bradeen 
Musei: Museo Archeologico Nazionale di Atene Museo del Louvre di Parigi.

E vi avviso subito che molti di questi templi erano soggetti a maremoti e quindi spesso questi templi venivano abbandonati per mettersi in salvo.

I sacrifici rituali

I sacrifici praticati dalle sacerdotesse della luna variavano a seconda del culto specifico e del periodo storico.

I sacrifici che potrebbero essere stati offerti erano in animali come capre, pecore e agnelli o animali selvatici come cervi, cinghiali e tori oppure uccelli come colombe, tortore e aquile. Ma potevano essere serviti in cibo e bevande Frutta, verdura e cereali. Pane, vino e miele, Dolci e offerte votive.

Oppure oggetti preziosi Gioielli, metalli preziosi e pietre preziose o Armi, armature e utensili e Vestiti e tessuti pregiati.

In alcuni casi estremi, venivano praticati anche sacrifici umani o potrebbero essere stati praticati. Tuttavia, non tutti i culti delle sacerdotesse della luna praticavano sacrifici.

Fonti

Libri:"The World of the Ancient Greeks" di Donald Kagan
"Women in Ancient Greece" di Sarah B. Pomeroy
Articoli scientifici:"The Role of Sacrifice in Greek Religion" di Walter Burkert
"The Priestesses of the Moon: A Study in Ancient Religion" di Jane Ellen Harrison

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