Meditazione Introduzione
La meditazione non è qualcosa che si può descrivere ricorrendo a termini astratti, non è qualcosa di definibile in modo univoco e definitivo: si tratta di qualcosa di cui è indispensabile fare esperienza.
Essa, infatti, può essere compresa e appresa solo con l'esercizio e la pratica.
La nostra mente, di solito, è attraversata da un estenuante flusso di pensieri, ricordi, rancori, desideri, speranze. Giorno dopo giorno, perfino quando dormiamo, la mente è sempre al lavoro: sogna, continua a rimuginare, è costantemente immersa in ansie e preoccupazioni di ogni genere. Questa condizione mentale caratterizzata da una continua tensione, è lo stato di "non meditazione".
Quando la congestione dei pensieri si dissolve e la mente tace allora è possibile la meditazione, intensa come un silenzio prezioso nel quale diventa possibile accedere alla nostra verità personale.
Ogni essere umano, infatti, ha bisogno di lavorare su se stesso per correggere la percezione distorta della nostra realtà che gli preclude la conquista della felicità autentica.
Questo lavoro interiore, che consiste in una radicale riorganizzazione della psiche e di tutti i suoi contenuti, è la meditazione. La meditazione praticata, attraverso le giuste tecniche, induce in uno stato di progressivo rilassamento mentale, favorisce la tranquillità, l'equilibrio, l'armonia interiore e l'espansione della coscienza, fino a giungere all'esperienza del proprio sé più profondo.
Lo scopo della meditazione è di ripulire la mente dalle contaminazioni e di favorire lo sviluppo di attenzione, concentrazione, capacità di analisi, fiducia, calma, gioia per condurci, infine, al più alto grado di saggezza, quello che ci consente di vedere le cose così come sono in realtà.
Meditare è un'attività che coinvolge l'intero sistema corpo mente spirito e che produce benefici effetti sull'organismo: la pratica regolare, come già accennato, porta alla spontanea scomparsa della tensione psichica (stress) ma anche al miglioramento e, in alcuni casi, alla completa guarigione di svariate malattie d'origine psicosomatica.
Si rivela, inoltre, un ottimo metodo di prevenzione: uno stato generale di equilibrio e di armonia ha ricadute positive sul funzionamento del sistema immunitario e aiuta a contrastare la comparsa delle malattie. La meditazione buddista in particolare, quella forse più nota al vasto pubblico, prevede di lasciare che le cose siano come sono, senza volerle modificare. Meditando i buddisti abbandonano ogni sforzo e trovano la pace nella semplice realtà delle cose, vale a dire in qualunque modo esse siano e accadano.
La meditazione è da sempre una pratica di importanza fondamentale in Oriente, dove costituisce la base della tradizione filosofica yoga, così come della religione buddista, ma è praticata anche in Occidente, dove però si collega a rituali religiosi, al raccoglimento spirituale e alla preghiera tipici della fede cristiana.
Meditazione: alcune definizioni
"1. Profonda riflessione della mente intesa a ricercare la verità, le ragioni, il senso e gli aspetti di qualcosa.
2. Pratica religiosa cattolica che consiste nel concentrare il proprio pensiero, illuminato dalla grazia, intorno alle verità della fede.
1. Il meditare: sprofondarsi nella meditazione; un'opera che è frutto di lunga meditazione.
2. Raccoglimento dello spirito intorno alle verità della fede, come pratica ascetica: fare un'ora di meditazione; stare, ritirarsi in meditazione.
3. Discorso o scritto religioso o filosofico che intende suscitare riflessione su un determinato argomento. "
È significativo e curioso il fatto che nelle definizioni di meditazione fornite dai principali dizionari della lingua italiana non si faccia praticamente riferimento alla tradizione orientale di questa disciplina, che viene ricondotta piuttosto all'alveo della filosofia occidentale e della religione cristiana!
Una cosa è certa: nella tradizione orientale, sia di ieri sia di oggi, prevale la meditazione di tipo spirituale, rivolta alla fusione con il Tutto, come un tempo accadeva anche in occidente (si pensi ai grandi mistici della cristianità).
Nella realtà occidentale odierna ha finito con il prevalere un tipo di meditazione di tipo pratico e utilitaristico, interessata essenzialmente alle ricadute positive della pratica meditativa sul piano affettivo e professionale, in ottica terapeutico-riabilitativa. La meditazione finisce così col confondersi con una delle tante tecniche di rilassamento: yoga, training autogeno...
In realtà la meditazione è una pura condizione esistenziale, un processo naturale, una pratica universale e disinteressata che eleva lo spirito dell'uomo e non s'identifica con nessuna delle religioni storiche e con nessuna forma di terapia. A questo proposito è interessante esaminare l'etimologia del termine "meditazione" che ha un immediato corrispondente nel latino usato dai dotti nel XIII secolo, meditationem, derivato a sua volta dal verbo meditari.
Il verbo meditari altro non è che la forma intensiva di mederi (curare, aiutare, riflettere) verbo che affonda le sue radici nel serbatoio linguistico indoeuropeo e da cui sono derivate anche le parole "medico" e "medicina". La meditazione è, quindi, riflessione concepita non come fine a se stessa, come mera speculazione, bensì nell'accezione di ricerca del vero Sé.
Lo scopo del meditante è solo quello di purificare la propria mente.
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