Fondamentalmente, l'anima l'hanno tutti, altrimenti non potremmo camminare su questo pianeta e non potremmo rinascere, perché per rinascere devi avere un'anima di appartenenza. L'idea che alcuni non abbiano un'anima è un po' un pensiero di separazione che alcuni hanno, che però non ha nulla a che vedere con il nostro percorso spirituale.
Il problema è che molti si dimenticano di avere un'anima, come si dimenticano di avere un piano, una coscienza e un'empatia. Questo può dipendere dal contesto in cui uno è cresciuto, dalla società, dalla religione, dal sistema familiare e dagli schemi mentali. Ciò che è legata all'anima e al suo percorso è tutt'altro. Coloro che si dimenticano della loro anima diventano come parassiti della terza dimensione o vampiri energetici. Il karma si occuperà del resto, quindi non sono affari miei. Io vivo la mia vita come sempre, sono loro che stanno male e non lo vogliono accettare. Provo compassione per loro quando mi dicono cose brutte o mi offendono, perché in realtà stanno solo riflettendo su qualcosa che non hanno, non sopportano o non possono avere per sé, che potrebbe essere anche la mia stessa energia, luce o bontà. È vero però che con il tempo l'anima si distacca, ma non è che queste persone non l'hanno. È come se avessero un muro: non la sentono più e non ci comunicano, specialmente pronunciando certe frasi, come il negare la sua esistenza o assumendo atteggiamenti di rinuncia. Tutte queste situazioni portano alla malattia fisica, al narcisismo o a commettere atti negativi con gli altri.
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