Conoscete i testi di Edfu?
Cosa sappiamo di queste scritture?
I testi di Edfu sono un'ampia collezione di incisioni geroglifiche che si trovano sulle pareti del Tempio di Edfu, in Egitto. Il tempio è dedicato al dio Horus, e i testi raccontano la sua storia e le sue gesta.
I testi sono una fonte importante di informazioni sulla religione egizia, sulla mitologia e sulla storia.
Ecco alcuni dei temi principali trattati nei testi di Edfu:
La creazione del mondo: I testi descrivono come il dio Atum creò il mondo e gli dei.
La lotta tra Horus e Seth: I testi raccontano la lunga e sanguinosa lotta tra Horus e Seth per il controllo dell'Egitto.
Il regno di Horus: I testi descrivono il regno di Horus come un periodo di pace e prosperità.
I rituali religiosi: I testi descrivono i rituali religiosi che venivano celebrati nel tempio di Edfu.
La vita quotidiana: I testi forniscono anche informazioni sulla vita quotidiana nell'antico Egitto.
I testi di Edfu sono una fonte importante di informazioni per gli egittologi.
Ci aiutano a comprendere meglio la religione egizia, la mitologia, la storia e la cultura.
I testi sono anche un'opera d'arte letteraria e artistica di grande valore.
Alcuni fatti interessanti sui testi di Edfu:
I testi sono stati scritti sembra in un periodo di circa 200 anni, dal 237 al 57 a.C.
sono composti da oltre 200.000 geroglifici, sono stati tradotti in diverse lingue, tra cui l'inglese, il francese e il tedesco.
Il tempio di Edfu è uno dei templi meglio conservati dell'antico Egitto.
Quale è il tempio di Edfu?
Tempio di Edfu in Egitto |
Il tempio di Edfu è un tempio egizio situato sulla riva occidentale del Nilo nella città di Edfu, in Egitto. È dedicato al dio falco Horus, che era considerato il protettore del faraone. Il tempio fu costruito durante il periodo tolemaico, sopra ad un altra serie di altri templi caduti misteriosamente in rovina
Il tempio è un grande complesso rettangolare che misura circa 137 metri di lunghezza e 79 metri di larghezza. È circondato da un alto muro di mattoni di fango e si accede attraverso un monumentale pilone. Il pilone è decorato con rilievi che raffigurano il faraone che sconfigge i suoi nemici.
All'interno del tempio si trova una serie di cortili, sale e cappelle. Le pareti del tempio sono decorate con bellissimi rilievi e geroglifici che raffigurano scene della mitologia egizia, della storia e della vita quotidiana.
Il tempio di Edfu era un importante centro religioso nell'antico Egitto. Era il luogo in cui si celebravano i rituali per onorare il dio Horus. Il tempio era anche un importante centro economico e politico.
Oggi Il tempio di Edfu è una delle attrazioni turistiche più popolari dell'Egitto. È un luogo affascinante per conoscere l'antica religione egizia, la mitologia e la storia.
Una cosa affascinante è che in alcuni di questi testi si parla di una città scomparsa.
Nei testi di Edfu si fa riferimento a diverse città, alcune delle quali sono scomparse.
Cosa molto simile ai racconti di altre antiche civiltà ad esempio che ritroviamo nel sudamerca.
Una delle città scomparse più note menzionate nei testi di Edfu era una città importante nell'antico Egitto, situata nel Delta del Nilo. Era il centro di culto della dea Iside e si credeva che fosse il luogo in cui era nato Horus.
I testi di Edfu raccontano la storia di come questa isola fu distrutta da un diluvio.
Secondo la mitologia il diluvio fu inviato dagli dei per punire gli abitanti dei loro peccati. La città fu completamente sommersa e i suoi abitanti furono uccisi.
Non vi ricorda qualcosa?
Stanno parlando di Atlantide?
Ma i testi non solo parlando di questa città ma anche di altre città scomparse menzionate che includono:
Per-Hebet: Era una città situata nel Basso Egitto era il centro di culto del dio Hapi, il dio del Nilo.
Tjeku: Era una città situata nel Medio Egitto era il centro di culto del dio Seth.
Nekhen: Era una città situata nell'Alto Egitto era il centro di culto del dio Horus.
Interessante notare come questa storia del diluvio è ricorrente in molte civiltà antiche oltre alla storia che conosciamo di origine bibilca.
Ma Il tema del diluvio è ricorrente in molte culture antiche.
Le storie di un diluvio si trovano in culture di tutto il mondo, tra cui:
La Mesopotamia: L'epopea di Gilgamesh, uno dei più antichi testi letterari conosciuti, racconta la storia di un diluvio universale che distrusse l'umanità.
Bibbia (come ho già accennato): La Genesi racconta la storia di Noè e del diluvio universale.
Grecia: La mitologia greca racconta la storia di Deucalione e Pirra, che sopravvissero a un diluvio universale.
India: I Veda, testi sacri dell'Induismo, raccontano la storia di Manu, che sopravvisse a un diluvio universale.
Cina: La mitologia cinese racconta la storia di Nüwa e Fuxi, che ripararono il cielo dopo un diluvio universale.
Le cause del diluvio variano da cultura a cultura. In alcune culture, il diluvio fu visto come una punizione divina per i peccati dell'umanità ma questo credo a causa dell’ignoranza delle civiltà dell’epoca, non avendo delle basi scientifiche ogni cataclisma veniva visto come una punizione degli dei persino le eclissi di sole che oscuravano il cielo, erano per questi popolo presagi di sventura eppure oggi sappiamo grazie alla scienza il motivo di questo fenomeno. In altre culture, il diluvio però è visto come un evento naturale causato da un cataclisma, come un terremoto o un'eruzione vulcanica.
Le storie di diluvio possono essere interpretate in diversi modi. Alcune persone le interpretano come storie letterarie che raccontano eventi reali. Altri le interpretano come storie allegoriche che insegnano lezioni morali a seconda anche del contesto religioso o culturale traendo un vantaggio sulla propria religione spaventando i credenti con queste storia.
Indipendentemente dalla loro interpretazione, le storie di diluvio sono un importante patrimonio culturale. Ci aiutano a comprendere le credenze e i valori delle culture antiche.
Io personalmente non credo che siano allegorie, perchè secondo studiosi e parlando di geologia hanno potuto riscontrare che in nord america delle erosioni causate da cataclismi come un diluvio.
I geologi hanno trovato prove che suggeriscono la possibilità di un diluvio universale in Nord America.
Sono stati trovati strati di sedimenti: In alcune zone del Nord America,che potrebbero essere stati depositati da un grande diluvio.
Fossili marini: Fossili di creature marine sono stati trovati in luoghi che ora sono lontani dall'oceano, suggerendo che queste aree potrebbero essere state sommerse da un diluvio e acqua.
Poi ci sono anche molte leggende e miti: Diverse culture native americane hanno leggende e miti che raccontano di un grande diluvio che ha spazzato via la civiltà precedente alla nostra.
Tuttavia, è importante notare che queste prove non sono conclusive perché sono ricerche ancora in corso e geologi e scienziati stanno ancora facendo ricerche sul caso.
infatti ci sono anche delle critiche che sono state mosse a queste prove:
Gli strati di sedimenti potrebbero essere stati depositati da altri eventi, come tsunami o terremoti.
I fossili marini potrebbero essere stati trasportati da grandi distanze da fiumi o ghiacciai.
Le leggende e i miti potrebbero essere basati su eventi reali, ma potrebbero anche essere storie inventate.
Quindi, la questione se ci sia stato o meno un diluvio universale in Nord America è ancora aperta.
Ma tra gli studiosi è stata fatta un'ipotesi sulla causa di questo diluvio il che accende di più i dibattiti essendo oggi noi, in un periodo storico che sembra familiare al livello climatico e cambiamento climatico.
Infatti è possibile che la causa di un diluvio universale potrebbe essere derivato dallo spostamento dei poli magnetici.
È possibile che lo spostamento dei poli magnetici abbia contribuito a un diluvio universale, anche se non è l'unica causa possibile.
Ma lo spostamento dei poli magnetici potrebbe aver causato un diluvio come?
I cambiamenti climatici: Lo spostamento dei poli magnetici potrebbe aver causato un rapido cambiamento climatico, che a sua volta potrebbe aver portato a un aumento delle precipitazioni e a un innalzamento del livello del mare.
Terremoti e tsunami: Lo spostamento dei poli magnetici potrebbe aver causato terremoti e tsunami, che potrebbero aver inondato le aree costiere.
Eruzioni vulcaniche: Lo spostamento dei poli magnetici potrebbe aver attivato i vulcani, che potrebbero aver rilasciato gas e ceneri nell'atmosfera, causando un oscuramento del sole e un raffreddamento del clima, una glaciazione.
Non ci sono ancora prove definitive che lo spostamento dei poli magnetici abbia causato un diluvio universale.
Anche qui si sollevano le critiche che sono state mosse a questa teoria:
Ovvero La velocità di spostamento dei poli magnetici è troppo lenta per causare un diluvio improvviso.
Non ci sono prove che lo spostamento dei poli magnetici abbia causato un diluvio universale in passato.
Altre cause, come l'impatto di un asteroide o una cometa, sono più probabili.
Quindi, la questione se lo spostamento dei poli magnetici abbia causato o meno un diluvio universale è ancora aperta.
Alcuni geologi guardando anche in vari documentari come Focus che seguo spesso in tv parlano molto di queste cose e scienziati hanno trovato tracce in alcune rocce gigantesche come quelle del Gran Canyon dove è evidente che questo passaggio dello spostamento dei poli fosse successo più volte nel corso della vita sulla terra aggiungendo che è una cosa che potrebbe verificarsi anche in futuro per noi.
Sì, è vero che alcuni geologi hanno trovato tracce in alcune rocce che indicano che il passaggio dei poli magnetici è avvenuto più volte nel corso della storia della Terra.
E Le prove includono:
Strati di roccia magnetizzati in modo opposto: In alcune zone, sono stati trovati strati di roccia magnetizzati in modo opposto rispetto al campo magnetico terrestre attuale. Questo suggerisce che il campo magnetico terrestre si è invertito in passato o spostato in altre zone più in basso del pianeta.
Fossili di animali con magnetite nei loro corpi: I fossili di alcuni animali, come le api, contengono magnetite, che si allinea con il campo magnetico terrestre. La direzione della magnetite nei fossili può essere utilizzata per determinare la direzione del campo magnetico terrestre al momento della morte dell'animale.
La frequenza con cui i poli magnetici si invertono non è nota con certezza.
Alcuni studi suggeriscono che l'inversione dei poli magnetici avviene circa ogni 200.000 anni.
Altri studi suggeriscono che l'inversione dei poli magnetici può avvenire più frequentemente o meno frequentemente: non c’è una certezza e non si può prevedere quando si verifica.
Insomma non è possibile prevedere con certezza quando avverrà la prossima inversione dei poli magnetici.
Tuttavia, è possibile che l'inversione dei poli magnetici possa verificarsi in futuro.
I possibili effetti di un'inversione dei poli magnetici:
Cambiamenti climatici: L'inversione dei poli magnetici potrebbe causare un rapido cambiamento climatico, che a sua volta potrebbe portare a un aumento delle precipitazioni e a un innalzamento del livello del mare.
Terremoti e tsunami: L'inversione dei poli magnetici potrebbe causare terremoti e tsunami, che potrebbero inondare le aree costiere.
Eruzioni vulcaniche: L'inversione dei poli magnetici attiva i vulcani, che potrebbero rilasciare gas e ceneri nell'atmosfera, causando un oscuramento del sole e un raffreddamento del clima.
È importante notare che questi sono solo alcuni dei possibili effetti di un'inversione dei poli magnetici: l'entità e la gravità degli effetti dipenderebbe da una serie di fattori, tra cui la velocità dell'inversione e la posizione dei poli magnetici al momento dell'inversione.
Adesso torniamo alle nostre civiltà e ad un pensiero che si faranno molti se una civiltà evoluta antica avesse sempre saputo con le loro conoscenze che il nostro pianeta fosse soggetto a questi movimenti devastanti per il nostro popolo e pianeta, che potevano causare disastri questo può spiegare il motivo per cui le prime tracce degli uomini sono nelle regioni più equatoriali del pianeta era per evitare anche delle glaciazioni perchè a quanto pare causava anche questo.
È sicuramente possibile che la consapevolezza dei movimenti del pianeta e dei disastri che ne potevano derivare abbia influenzato la distribuzione delle prime civiltà umane e come potevano sapere queste cose?
I motivi per cui le prime tracce degli uomini si trovano nelle regioni più equatoriali nonostante oggi faccia fin troppo caldo per viverci:
Ovviamente il clima più favorevole: Le regioni equatoriali tendono ad avere un clima più caldo e stabile rispetto alle regioni più settentrionali e meridionali. Questo clima più favorevole avrebbe offerto migliori condizioni per la sopravvivenza e lo sviluppo delle prime civiltà.
Maggiore disponibilità di cibo e acqua: Le regioni equatoriali tendono ad essere più ricche di vegetazione e di acqua rispetto alle regioni più aride. Questo avrebbe fornito alle prime civiltà una maggiore disponibilità di cibo e acqua, risorse essenziali per la sopravvivenza.
Minore rischio di glaciazioni: Le regioni equatoriali sono meno soggette alle glaciazioni rispetto alle regioni più settentrionali e meridionali. Questo avrebbe reso le regioni equatoriali un rifugio sicuro per le prime civiltà durante i periodi di glaciazione.
È interessante notare che molte delle prime civiltà conosciute si sono sviluppate in regioni equatoriali o sub-equatoriali, tra cui:
La civiltà sumera in Mesopotamia
La civiltà della valle dell'Indo in India
La civiltà anatolica in Turchia
La civiltà olmeca in Messico
La civiltà Maya in America Centrale
È possibile che queste civiltà abbiano scelto di stabilirsi in queste regioni per sfruttare il clima favorevole, la maggiore disponibilità di risorse e la minore minaccia di glaciazioni.
Ma come sono arrivati li?
Nessuno lo sa!
Altri fattori, come la migrazione umana, la disponibilità di risorse naturali e lo sviluppo di tecnologie agricole, potrebbero aver avuto un ruolo più importante nella distribuzione delle prime civiltà.
Ulteriori ricerche e studi archeologici sono necessari per comprendere meglio i fattori che hanno influenzato la distribuzione delle prime civiltà umane.
Questi loro spostamenti in zone protette potrebbe ricollegare alla loro ossessione costruendo delle zone per l'astronomia di alcune civiltà e l'ossessione delle stelle e pianeti costellazioni?
Sì, questo è possibile: che alcune civiltà antiche sia collegata alla loro consapevolezza dei movimenti dei poli del pianeta e dei disastri che ne potevano derivare.
Eppure queste civiltà non avevano le conoscenze che abbiamo oggi noi che ancora è materia di studio
Ma alcuni motivi per cui questo potrebbe non essere il caso:
Le stelle e i pianeti come punto di riferimento: Le stelle e i pianeti forniscono un punto di riferimento stabile nel cielo, che può essere utilizzato per la navigazione, la calendarizzazione e la predizione di eventi astronomici.
Predire i disastri: L'osservazione delle stelle e dei pianeti potrebbe aver permesso alle civiltà antiche di predire eventi come eclissi, terremoti e inondazioni.
Comprensione del cosmo: L'osservazione delle stelle e dei pianeti potrebbe aver portato le civiltà antiche a sviluppare una comprensione più profonda del cosmo e del loro posto in esso.
E qualcuno potrebbe avergli insegnato come interpretare i vari segnali!
Alcune civiltà antiche che erano particolarmente interessate all'astronomia includono:
Gli antichi egizi: Gli egizi costruirono piramidi allineate con le stelle e svilupparono un calendario basato sulle osservazioni astronomiche.
I Maya: I Maya svilupparono un sistema di calendario complesso e accurato basato sulle osservazioni astronomiche.
Gli antichi cinesi: Gli antichi cinesi svilupparono un sistema di astrologia basato sulle osservazioni astronomiche.
È interessante notare che molte delle prime civiltà che si sono sviluppate in regioni equatoriali o sub-equatoriali sono anche quelle che hanno sviluppato le conoscenze astronomiche più avanzate.
Questo potrebbe essere dovuto al fatto che le condizioni meteorologiche favorevoli e la maggiore disponibilità di risorse in queste regioni hanno permesso a queste civiltà di dedicare più tempo e risorse allo studio del cielo.
Altri fattori, come la cultura, la religione e la tecnologia, potrebbero aver avuto un ruolo più importante nello sviluppo dell'astronomia nelle civiltà antiche.
Ulteriori ricerche e studi archeologici sono necessari per comprendere meglio i fattori che hanno influenzato lo sviluppo dell'astronomia nelle civiltà antiche.
Ma come potevano sapere queste cose? Cioè parliamo di civiltà primitive cioè come è possibile che loro sapessero delle cose che forse nemmeno noi oggi non conosciamo del nostro pianeta o per lo meno per alcune cose ci sono volute ricerche e tecnologie per poterlo comprendere? come?
È vero che le civiltà antiche erano prive delle tecnologie avanzate che abbiamo a disposizione oggi possedevano un'acuta capacità di osservazione e di apprendimento dalla natura ma davvero basta questo?
Alcuni modi in cui le civiltà antiche potrebbero aver acquisito conoscenze avanzate sui movimenti del pianeta e sui corpi celesti:
1. Osservazione assidua del cielo: Le civiltà antiche, prive di inquinamento luminoso e con notti spesso limpide, potevano osservare il cielo con grande dettaglio. L'osservazione di stelle, pianeti e altri fenomeni celesti notturni permise loro di accumulare una grande quantità di dati.
2. Sviluppo di calendari e sistemi di misurazione: Le civiltà antiche svilupparono calendari basati sulle osservazioni astronomiche, come il calendario lunare e solare. Inoltre, crearono sistemi di misurazione del tempo, come la meridiana, per monitorare il movimento del sole.
3. Registrazione e trasmissione di conoscenze: Le civiltà antiche tramandano le loro conoscenze astronomiche attraverso generazioni, oralmente o tramite incisioni su pietre, tavolette o papiri. Questo permise un accumulo di sapere nel tempo.
4. Costruzione di monumenti megalitici: Alcune civiltà antiche, come gli antichi egizi e i Maya, costruirono monumenti megalitici allineati con stelle e pianeti. Questi monumenti fungevano da osservatori astronomici e servivano a predire eventi celesti e a monitorare i cicli cosmici.
5. Eventi astronomici di grande impatto: Eventi come comete, eclissi o impatti di asteroidi potrebbero aver avuto un forte impatto sulle culture antiche, spingendole a riflettere sui movimenti celesti e a cercare di comprenderli.
È importante sottolineare che le conoscenze astronomiche delle civiltà antiche non erano necessariamente accurate o complete. Tuttavia, la loro capacità di osservazione, il loro impegno nella registrazione di dati e la loro dedizione allo studio del cielo permisero loro di acquisire una conoscenza avanzata per l'epoca.
Le moderne ricerche archeologiche e astronomiche continuano a svelare nuove informazioni sulle conoscenze astronomiche delle civiltà antiche. Lo studio di monumenti, testi antichi e reperti archeologici fornisce una chiave per comprendere la loro visione del cosmo e il loro rapporto con i cicli celesti.
Esempio:
Gli antichi egizi: Erano in grado di predire le eclissi e di calcolare la durata dell'anno solare con grande precisione.
I Maya: Avevano un sistema di calendario complesso che includeva la previsione di cicli lunari, solari e di Venere.
Gli antichi cinesi: Svilupparono un sistema di astrologia basato sulle osservazioni astronomiche e associarono i corpi celesti a eventi terreni e al destino umano.
In definitiva, le civiltà antiche, pur prive di tecnologie avanzate, svilupparono una profonda conoscenza del cielo grazie all'osservazione assidua, all'ingegno e alla dedizione allo studio del cosmo. La loro capacità di apprendere dalla natura rimane una fonte di ispirazione e di ammirazione per le moderne ricerche astronomiche.
Sono in Marocco oggi e sto visitando i monti di atlante e lo stretto ho anche visitato le grotte di Hercules e una domanda mi risuonava: dove saranno le famose colonne di Hercules che collegano alla città di Atlantide?
Le Colonne d'Ercole sono un luogo mitologico che si credeva segnasse la fine del mondo conosciuto interessante e se fosse stato un portale di un mondo parallelo al nostro?
Secondo la leggenda, Ercole le creò quando divise una montagna a metà per creare lo Stretto di Gibilterra.
Ci sono due posizioni principali dove si pensa che si trovassero le Colonne d'Ercole:
Gibilterra e Ceuta: Questa è la posizione più comunemente accettata. Gibilterra è una roccia calcarea che si trova all'estremità meridionale della penisola iberica. Ceuta è una città autonoma spagnola situata sulla costa africana, a circa 20 chilometri da Gibilterra.
Non si sa quale sia la posizione corretta delle Colonne d'Ercole ma si possono fare delle ipotesi in base alle grotte di Hercules che sono in Marocco.
Alcuni studiosi credono che Gibilterra e Ceuta siano la posizione più probabile, mentre altri credono che il Monte Jebel Musa e il Monte Hacho siano una scelta più adatta.
È anche possibile che le Colonne d'Ercole non siano mai esistite e siano semplicemente un mito ma come mai quando si parla di civiltà scomparse è sempre un mito quando però mi ritrovo in una grotta dove si presume sia andato a riposare Hercules dopo le sue fatiche? E quella esiste!
Indipendentemente dalla loro posizione, le Colonne d'Ercole sono un luogo leggendario che ha affascinato la gente per secoli.
Le grotte di Ercole in Marocco sono chiamate così per diverse ragioni:
La loro posizione: Si trovano vicino a Capo Spartel, il punto più nord-occidentale dell'Africa continentale, a poca distanza dallo Stretto di Gibilterra.
La loro leggenda: Secondo la mitologia greca, Ercole si sarebbe fermato in queste grotte dopo aver compiuto le sue dodici fatiche a riposare.
La loro forma: Le grotte sono formate da una serie di aperture naturali nella roccia, che creano un'ampia cavità.
La presenza delle grotte di Ercole in questa zona non è casuale.
Lo Stretto di Gibilterra è un luogo di grande importanza storica e mitologica.
Fin dai tempi antichi, è stato un punto di incontro e di scontro tra diverse culture e civiltà.
Le grotte di Ercole potrebbero essere state utilizzate come rifugio dai navigatori, come luogo di culto o come punto di osservazione strategico.
Inoltre, la loro posizione vicino al punto più occidentale dell'Africa le ha rese un luogo ideale per le leggende e i miti che circondano Ercole e le sue fatiche.
Le grotte di Hercules sono una bellezza naturale: Le grotte sono decorate con stalattiti e stalagmiti di diverse forme e colori.
La loro storia e leggenda: è affascinante Le grotte sono legate al mito di Ercole e alle sue dodici fatiche quindi per chi è appassionato di mitologia greca dovrebbe venirci.
La loro posizione: Le grotte si trovano in una zona di grande bellezza naturale, con vista sull'oceano Atlantico.
Se ti trovi in Marocco, vale la pena visitare le grotte di Ercole per scoprire la loro bellezza, la loro storia e la loro leggenda.
Ho potuto osservare fuori le grotte un tempio si trova a pochi chilometri dalle Grotte di Ercole, in una zona che era considerata sacra dagli antichi Greci e Romani.
Il tempio è dedicato a Ercole Il tempio presenta una struttura simile ad altri templi romani in Marocco, con una pianta rettangolare, colonne e un frontone.
Il Tempio di Ercole è un edificio di grande valore storico e archeologico.
È uno dei pochi templi romani in Marocco che è ancora in piedi e conserva la sua struttura originale.
Le montagne dell'Atlante invece si trovano nell'entroterra del Marocco, a sud di Tangeri. La catena montuosa più vicina a Tangeri è la catena montuosa del Rif, che si trova a nord della città.
Le montagne dell'Atlante sono la catena montuosa più grande del Marocco e dell'Africa nord-occidentale. Si estendono per oltre 2.500 chilometri (1.550 miglia) dal sud-ovest al nord-est del paese. La vetta più alta delle montagne dell'Atlante è il Monte Toubkal, che si trova a 4.167 metri (13.671 piedi) sul livello del mare.
Le montagne dell'Atlante sono una destinazione popolare per l'escursionismo, l'arrampicata e lo sci. La catena montuosa ospita anche una varietà di flora e fauna, tra cui foreste di cedri, villaggi berberi e siti archeologici.
Chandra che è un amico che è esperto del pianeta terra mi ha detto questa cosa affascinante un'osservazione che per calcolare la datazione di una struttura antica come ad esempio la sfinge bisogna vedere l'erosione della pioggia, e fare dei calcoli usando l'erosione della pioggia è un metodo complesso con diverse limitazioni ma può dare un'indicazione su per giù.
La Sfinge è scolpita in calcare, una roccia relativamente tenera che si erode facilmente in ambienti umidi.
Clima: La pioggia, il vento e la temperatura influenzano il tasso di erosione. In climi aridi, l'erosione è più lenta.
Esposizione agli agenti atmosferici: L'erosione è più intensa sulle superfici esposte al vento e alla pioggia.
Presenza di vegetazione: La vegetazione può proteggere la roccia dall'erosione.
Per stimare l'età della Sfinge, i geologi hanno utilizzato diverse tecniche:
Misurazione della profondità delle incisioni: Confrontando la profondità delle incisioni con il tasso di erosione annuale stimato, si può ottenere una stima approssimativa dell'età.
Analisi dei microfossili: I microfossili all'interno della roccia possono fornire indizi sul clima e sull'ambiente al momento della sua formazione.
Datazione al radiocarbonio: Se sono presenti resti organici nella struttura o nelle vicinanze, la datazione al radiocarbonio non può fornire un'età precisa.
Ecco alcuni esempi di come l'erosione della pioggia è stata utilizzata per datare altri siti archeologici:
Tempio di Apollo a Delfi, Grecia: L'erosione delle colonne del tempio ha contribuito a stimare la sua età a circa 2.500 anni.
Machu Picchu, Perù: L'erosione delle rocce Inca ha aiutato a datare la cittadella a circa 500 anni fa.
Stonehenge, Inghilterra: L'erosione dei megaliti di Stonehenge ha fornito indizi sulla sua età, che si stima sia di circa 5.000 anni.
Secondo loro ovviamente !
In conclusione, l'erosione della pioggia è uno strumento utile per la datazione di reperti archeologici, ma deve essere utilizzato in combinazione con altre tecniche per ottenere una stima precisa dell'età.
Il carbonio non è attendibile perchè risalirebbe alla roccia che è stata prelevata per costruire la sfinge quindi la datazione della sfinge sarebbe scorretta in base a questo. Però sono state trovate tracce di erosione di acqua e io mi sono chiesta come è possibile se in Egitto non piove mai? doveva esserci un clima diverso in quel periodo.
La datazione al radiocarbonio non è un metodo affidabile per la Sfinge per due motivi:
1. Datazione del materiale di origine: La datazione al radiocarbonio fornisce l'età del materiale organico utilizzato per costruire la Sfinge, non l'età della Sfinge stessa. La roccia calcarea utilizzata per la Sfinge potrebbe essere molto più vecchia del materiale organico utilizzato per la sua costruzione.
2. Contaminazione: Il materiale organico utilizzato per la costruzione della Sfinge potrebbe essere stato contaminato da fonti più recenti, alterando la datazione al radiocarbonio.
L'erosione da acqua fornisce un'indicazione più affidabile dell'età della Sfinge:
1. Clima passato: L'erosione da acqua indica che il clima in Egitto era diverso in passato, con periodi di pioggia più intensa e forse ci dice anche di un diluvio.
2. Erosione differenziale: L'erosione non uniforme della Sfinge suggerisce che è stata esposta agli agenti atmosferici per un lungo periodo di tempo.
3. Stima del tasso di erosione: Combinando l'erosione osservata con la conoscenza del clima passato e del tipo di roccia, gli scienziati possono stimare il tasso di erosione e l'età approssimativa della Sfinge.
Esistono diverse teorie sul clima passato in Egitto:
1. Cambiamenti climatici: L'Egitto potrebbe aver attraversato periodi di maggiore umidità in passato, favorendo l'erosione da acqua della Sfinge.
2. Nilo: Il fiume Nilo potrebbe aver avuto un corso diverso in passato, portando ad un clima più piovoso nella zona della Sfinge.
3. Precessione assiale: La Terra attraversa cicli di precessione assiale che influenzano la distribuzione delle precipitazioni a livello globale.
Datazione della Sfinge: controversie e dibattiti:
La datazione della Sfinge è un argomento controverso con diverse teorie e interpretazioni dei dati.
- Teoria tradizionale: La Sfinge è stata costruita durante la IV dinastia egizia (circa 2500 a.C.) da faraone Khafre.
- Teoria di Robert Schoch: L'erosione da acqua indica che la Sfinge è molto più antica, risalendo a circa 10.000-12.000 anni fa.
- Ricerche recenti: Studi geologici e archeologici supportano una datazione più antica della Sfinge, posizionandola tra 7.000 e 8.000 anni fa.
La datazione precisa della Sfinge rimane un mistero irrisolto, con diverse ricerche in corso per ottenere una risposta definitiva.
La posizione della Sfinge su un'altura sopraelevata che funge da bacino naturale ha alimentato l'ipotesi che in passato la zona fosse soggetta ad acqua.
Ipotesi sull'acqua:
1. Mare:
Teoria del cataclisma: Un'inondazione catastrofica del Mar Mediterraneo potrebbe aver raggiunto l'altopiano di Giza, creando un bacino attorno alla Sfinge.
Cambiamenti del livello del mare: In epoche glaciali, il livello del mare era più basso, permettendo all'acqua di raggiungere la Sfinge.
2. Nilo: Cambiamenti nel corso del Nilo: In passato, il Nilo potrebbe aver avuto un corso diverso, lambendo l'altopiano di Giza e la Sfinge.
Canalizzazione: Canali artificiali potrebbero aver deviato l'acqua del Nilo verso la Sfinge per scopi rituali o di irrigazione.
Prove a sostegno:
Erosione da acqua: L'erosione presente sulla Sfinge è compatibile con l'azione di acqua corrente.
Geologia: La disposizione geologica dell'altopiano di Giza favorisce l'accumulo di acqua piovana.
Testi antichi: Antiche incisioni egizie raffigurano la Sfinge con acqua attorno ad essa.
Studi geologici e archeologici: Nuove ricerche stanno analizzando il terreno e i reperti archeologici intorno alla Sfinge per ottenere una migliore comprensione del suo ambiente passato.
Telerilevamento: L'utilizzo di tecnologie avanzate di telerilevamento può fornire informazioni utili sulla geologia e l'idrologia dell'area.
L'ipotesi che la Sfinge fosse un tempo circondata da acqua è suggestiva e supportata da alcuni indizi.
Tuttavia, la mancanza di prove definitive e le diverse interpretazioni possibili rendono la questione ancora aperta.
Nuove ricerche e tecnologie potrebbero contribuire a chiarire il mistero e a svelare l'antico ambiente della Sfinge.
E' importante sottolineare che la datazione della Sfinge e la presenza di acqua in passato sono due questioni separate, seppur interconnesse. La datazione precisa della Sfinge rimane un enigma, mentre l'ipotesi dell'acqua fornisce indizi sul suo ambiente passato e sul suo possibile significato religioso e culturale.
Vi invito per ultimo a riflettere su questi testi di Edfu
Testi di Edfu
1 - IL PRIMO MONDO SACRO è rappresentato da un isola primordiale che, per ragioni sconosciute, è stata distrutta ed è scomparsa
2 - L’acqua primordiale “potrebbe” aver sommerso l’isola …
3 - La resurrezione dell’isola di Trampling e la creazione delle terre del falco sembra essere la parte principale della loro attività
4 - Un mondo antico, dopo essere stato costruito, fu distrutto e come un mondo morto venne a essere la base di un nuovo periodo di creazione, che all’inizio era la ricreazione e la resurrezione di ciò che era esistito in passato.
Questo popolo i sopravvissuti sembra essere fuggito da un cataclisma l’egitto era una loro colonia e riconduce al mito di Platone
La loro conoscenza è passata attraverso il dio Toth che si dice fosse un dio venuto da Atlantide?
Chi erano davvero i fondatori di Giza?
Lascio a voi alla riflessione e se volete lasciatemi un commento e fatemi sapere cosa ne pensate.
Caly
Il grande e possente dio toth 🙏 ave
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